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Percorso Verde

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Lago Ticino

Un habitat naturale di pregio

Lago Ticino
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Circa un chilometro a sud del centro abitato è presente un’interessante area umida, denominata “Lago Ticino”, attualmente poco più di uno stagno, ma un tempo molto più estesa. Sembra infatti che nei secoli passati questo specchio d’acqua arrivasse a lambire il centro abitato. Il Lago Ticino (in passato chiamato Tescìno o Tescinum) è oggi il più importante sito del Parco Nazionale della Maiella in cui sia presente un vero e proprio ambiente lentico, con presenza di acqua durante l’intero arco dell’anno. Questo piccolo lago, tutelato dalla Direttiva Habitat dell’Unione Europea, finalizzata alla conservazione di habitat naturali di particolare pregio, ospita specie animali e vegetali tipiche degli ambienti umidi, specie normalmente assenti negli ambienti di pascoli carsici montani. Interessante la presenza di alcune coppie nidificanti di Porciglione (Rallus aquaticus), Gallinella d’Acqua (Gallinula chloropus), Folaga (Fulica atra), Tuffetto (Tachybaptus ruficollis), Germano reale (Anas platyrhynchos).

Questo piccolo bacino, inoltre, riveste un ruolo chiave per molti uccelli migratori, come diverse specie di anatidi, limicoli, aironi. Numerosi anfibi utilizzano questo bacino durante la stagione estiva, particolarmente comuni la Rana verde italiana (Rana bergeri & Rana kl. hispanica), la Raganella italica (Hyla intermedia), il Rospo comune (Bufo bufo), il Tritone crestato italiano (Trituris carnifex). Oltre ad un esteso canneto a Cannuccia di palude (Phragmites australis) è particolarmente interessante la presenza di alcune piante di Falso cìpero (Carex psudocyperus), Tifa (Typha latifolia) e Lenticchia d’acqua (Lemna minor). Lungo l’argine orientale dello specchio d’acqua è presente un esemplare monumentale di Salice bianco (Salix alba) con un tronco che alla base misura oltre cinque metri di circonferenza. Attualmente non sono presenti pesci in questo specchio d’acqua, ma in passato ospitava una popolazione relitta di carpe, tinche e alborelle. Il Codice Diplomatico Sulmonese riferisce dell’esistenza di questo lago già dal 3 ottobre del 1317. In particolare, dalla lettura di tale opera, emerge un conflitto tra Sulmona, Pacentro e Campo di Giove circa lo sfruttamento di uno stagno in Campi Jovis.

William Santoleri

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